Quando il tempo cambia anche il nostro umore cambia. Ci risiamo, incombe il cambio armadio. Proviamo a prenderla easy e, come in un quiz a premi, a valutare i “tenere” o “buttare” con leggerezza e senso pratico. Vi propongo poche “Domande & Risposte” semplici all’uso per districarvi anche nelle scelte più complesse. Il cambio armadio è una catastrofe o un’opportunità? Tutte e due, ma qui proviamo a caricare la bilancia più sulla seconda. Io vi dico il mio punto di vista, poi voi mi direte com’è andata…
Iniziamo con il dire che affrontare il nemico in una sola volta può risultare davvero pesante, allora “scomponete il problema” dedicando un paio di sessioni da non più di 1 ora ciascuna. Questo vi permetterà di non perdere l’attenzione e di non restare sopraffatte dal peso, letteralmente, del vostro armadio.
Ho creato 5 categorie. Ogni capo o accessorio può rientrare in una di queste. Come? Con un test “Domanda + Risposta”.
I sempreverdi
Il vestito, cappotto, gonna o pantalone sempreverde lo guardi già in maniera diversa. Lo sguardo è dolce, il tatto è piacevole. La domanda sorge spontanea diceva qualcuno: “Lo metto, lo metterò e lo amerò finché morte non ci separi?” “Sì, sì e ancora sì”, rispondi automaticamente senza neppure attendere la fine del quesito. Ecco allora hai davanti a te un Sempreverde. C’è poco da aggiungere. Quando lo indossi stai bene, ti senti a tuo agio, e questo ti basta. Si è sviluppato un legame affettivo e non puoi fare a meno di lui. A volte hai addirittura bisogna di lui: la giacca con cui affronti i colloqui, il vestito con cui stai sempre bene, che sfili in maniera quasi automatica dalla stampella quando non hai tempo per pensare all’outfit, e così via. Insomma, ci siamo capiti. Se ci fate caso il vostro armadio ha tanti Sempreverdi.
Seconde chance
Qui più che una domanda, cerchi di tenere fede ad un’intuizione. Il tuo intuito ti dice che quel capo che fino ad oggi non hai sfruttato come dovevi o potevi, ha un suo potenziale inesplorato. La domanda è: “Posso abbinarlo oppure indossarlo in un altro modo per sfruttarlo al meglio?” Se rispondi “Sì”, allora hai di fronte a te una Seconda chance. Sono tanti i motivi per cui un abito può essere classificato come Seconda chance: la sua qualità o il suo costo, ad esempio. Qui si annida il concetto di opportunità legata al cambio armadio, che ti spinge a riconsiderare un capo sotto un’altra luce.
Volete un esempio? Ho una gonna in tessuto un po’ pesante, lunga con spacco laterale e bottoni. Mi piace tanto, ho visto su Pinterest come abbinarla e per l’autunno è perfetta, però ogni volta che la indossavo (uso l’imperfetto perché poi le ho dato una seconda chance) mi guardavo allo specchio e non mi convinceva. Ho provato ad alzare il punto vita mettendo una spilla da balia dietro per vedere l’effetto. Ho subito capito che quella era la strada, sia perché oramai io mi sono abituata a portare cose a vita alta, sia perché dona slancio alla figura. Dopo una breve sosta in sartoria ora è pronta per la sua seconda chance.
Non lo metto da più di un anno
Mentre passi in rassegna i tuoi vestiti per il cambio armadio ti imbatti in un capo e fai fatica a ricordare l’ultima volta che l’hai indossato. Scatta la domanda di questa categoria “Non lo indossi da più di un anno?”. Ok, questa domanda non vale se l’anno precedente si è scatenata una pandemia mondiale, ma in linea di massima in tempi “normali” la trovo utile. Se rispondi “Sì”, hai già decretato che quel capo continuerai a non indossarlo e occuperà solo spazio nell’armadio. Tienilo da parte, tra poco scopriremo quale sarà il suo destino. I Non lo metto da più di un anno sono quegli elementi che non hai mai guardato con gli occhi dei Sempreverdi e che il tuo intuito non ha considerato Seconde chance, insomma non si è mai stabilita la relazione. Forse qualcun altro può farne tesoro, dopo vedremo come.
I Ricordi, the Untouchables
E poi ci sono i ricordi…che mi piace chiamare “gli untouchables”. I Ricordi sono intoccabili, non a caso gli ho dato anche la lettera maiuscola. Li metti? Non li metti? Fa niente. Il ricordo non si butta, si tiene lì a svolgere la sua funzione di riportarci alla memoria quella sensazione, la fortuna di un momento, di un’occasione che ci fa piacere tenere ancora per noi. Ben intenso, non possiamo avere in un armadio più di 3 o 4 Ricordi per una questione di funzionalità, ma quei 3 fidati amici sono ammessi per farci compagnia.
Una volta ho letto un articolo sulla capacità di tenere o buttare le cose. Tutto era associato ai ricordi. Si decide di gettare quando siamo pronti a “lasciare andare” quel ricordo. Un esempio? La giacca di un tailleur che mia madre ha indossato alla mia laurea (nel lontano 2006). Molto bella ma non la metto. Eppure è lì, il Ricordo non si tocca.
Game over. Ok lo do via, ma come?
Quando incontri un Game over il suo destino è già segnato. Gli hai dato una seconda chance, magari è stato anche un Sempreverde nel suo passato glorioso, ma ora è decisamente un Game over, un abito o un accessorio non solo che non indossi ma che giace proprio nel fondo del cassetto. Insieme ai Non lo metto da più di un anno, i Game over hanno lasciato il nostro armadio, e sono pronti a prendere altre strade. Sì, ma quali? Dipende.
Potete fare più tentativi. La prima cosa che faccio io è chiamare a raccolta le amiche, di solito sono più che contente. Se avete un negozio di second hand/vintage sotto casa, provate a sentire se sono interessati a prendere i vostri capi, quasi sempre in conto vendita. Se siete prossimi ad una filiale de “Il Mercatino” potete sperare di passare la loro selezione. Vi riconosceranno un piccolo credito a fronte di capi venduti, pochi soldi ma vendite quasi sicure. I più smanettoni possono impugnare il cellulare e scaricare Vinted, De Pop, Vestiaire Collective, Mai Messo, Subito e molte altre app, e mettere alla prova le proprie abilità commerciali.
Se avete esaurito tutti i tentativi e vi restano ancora dei Game over potete andare a consegnarli in un punto vendita OVS (che vi offrirà un buono acquisto di 5 €) o anche da H&M. Non vi consiglio di recarvi come prima opzione ai cestoni gialli perché questa soluzione fa più danni di quanto pensiate.
Bene! Ora l’armadio ha le sue categorie, alcune relazioni si sono rinsaldate, altre si sono inesorabilmente distrutte. Il cambio armadio si è concluso e siete pronte a riconsiderare quanto accaduto. E’ stata una catastrofe o un’opportunità? “La seconda che hai detto”, diceva qualcuno che la sapeva lunga.
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