Sono molto felice oggi di trovarmi a scrivere queste righe su Coloriage. Ho incontrato lo spirito pacato e temerario di Valeria Kone nel 2018, quando avevo appena aperto questo blog e mi sono ritrovata a chiacchierare con lei sotto un sole tiepido di novembre con il Gasometro alle nostre spalle, in una Roma opaca. Sul finire dell’intervista Valeria mi aveva detto che dopo qualche settimana avrebbe avviato un nuovo progetto di moda etica dal nome Coloriage.
Oggi Coloriage apre a Via di Ripetta!

Quanta strada ha fatto da allora! In mezzo c’è stato l’avvio del progetto, poi la pandemia, una bella campagna di comunicazione e la sorpresa di ritrovarsi negli spazi pubblicitari sfitti di tutta Italia con volti sorridenti e mascherine in tessuto wax super colorate, a ridare speranza a sguardi stanchi. Non contraccambiare il sorriso, di fronte a quei volti, era praticamente impossibile. E poi ancora l’apertura di una boutique di Coloriage alla stazione Termini, la scuola di moda gratuita per i sarti migranti, e oggi l’affacciarsi ad un nuovo traguardo, che ammicca dalle vetrine dei Via di Ripetta a Roma.

Ho condensato tutto in poche righe, come se avessi preso la rincorsa, ma ora vi racconto i “traguardi” di questo percorso usando dei numeri, che vi porteranno dritti a scoprire un progetto di moda sostenibile in grado di unire etica ed estetica, mescolandoli a competenze sartoriali, integrazione, dialogo interculturale e sostenibilità economica, perché ora Coloriage sa stare in piedi sulle sue gambe e guarda al futuro.
Via di Ripetta 262, la nuova boutique di Coloriage
Partiamo dall’arrivo perché, lo so, siete impazienti. Oggi i prodotti Coloriage sono disponibili nella bottega del commercio equo gestita dalla cooperativa Pangea in via di Ripetta 262, nel cuore del centro storico romano che un tempo batteva forte per la sartoria e per il “su misura”. Perfettamente contestualizzati all’interno della boutique troverete i nuovi kimono double face, cappelli, shopper e accessori per capelli. Tante creazioni per la casa, come tovaglie, runner, tovagliette e presine. Porta occhiali e porta tablet, astucci per matite e porta trucchi o porta qualsiasi altra cosa che vi venga in mente. Sarete contagiati dai tessuti wax tra pattern dai colori più disparati.

150 centimetri, evviva il “su misura”
150 sono i centimetri riportati in un tipico metro da sarto. Coloriage riporta in auge il “su misura” potendo contare sulle professionalità dei suoi sarti africani che stanno mischiando le competenze che si portano dietro dalle loro origini, al contesto italiano completamente immerso in una dimensione occidentale. Nella bottega del commercio equo voi potrete scegliere i tessuti che più vi piacciono e farvi confezionare un abito o un accessorio che vi calzi a pennello. Sentirete che differenza! “Funziona come in una sartoria dei vecchi tempi. Produciamo meno per produrre meglio” mi dice sorridente Carlo Santolini, designer di abbigliamento femminile con esperienze da Bottega Veneta e in Red Valentino, e che oggi collabora con Valeria Kone e il team di Coloriage nella bottega.
100% cotone, la selezione dei tessuti
I tessuti africani wax vengono principalmente da grossisti africani, in Senegal e Mali. Si cercano di privilegiare le produzioni locali, come GTP, Uniwax e Woodin del Ghana e della Costa d’Avorio. Valeria racconta: “Scelgo esclusivamente wax 100% cotone stampati con la tecnica blockprint. La scelta dei motivi è uno dei procedimenti più lunghi. Usiamo alcuni “classici” del wax, come i fleurs de mariage, ma vado a cercare motivi più rari più geometrici o stilizzati che parlano anche del design europeo. Per questo motivo quando tutti ci chiedono di vendergli le stoffe (a via di Ripetta è un continuo) diciamo no! E’ un lavoro lunghissimo quello della selezione (che faccio io) e non possiamo permetterci di dar via le stoffe, ma solo prodotti confezionati da noi”.
9 persone regolarmente retribuite, ecco il team Coloriage
Chi c’è dietro le creazioni di Coloriage? 6 persone regolarmente retribuite full time e 3 persone part time. Conosciamo alcuni componenti dell’equipe. C’è Kassim, co-fondatore e maestro formatore, che ha iniziato il suo apprendistato a 15 anni, ed era sempre più attratto dalla moda africana contaminata con lo stile occidentale. Da Dakar si è trovato poi a…Trastevere. Leggete la sua storia appassionante qui, oggi è anche uno dei maestri di Coloriage. Cherif, un sarto richiedente asilo del Senegal che dopo pochi mesi dal suo arrivo in Italia ha iniziato a fare un tirocinio nel laboratorio Coloriage, e ora vuole specializzarsi nell’ambito dei costumi teatrali. E poi c’è Carlo, laureato allo IED, che ha iniziato a collaborare fin dalla Scuola di moda gratuita e ora è presente nella bottega di Via di Ripetta supportando l’aspetto sartoriale del progetto. Tania, Urmi e Fara sono altre new entry preziose per il team.
Serigne Khadim Wade, grazie alla collaborazione con Coloriage, ha ripreso la sua attività di sarto iniziata a 12 anni in un atelier a Dakar, e riesce a pagare le cure per sue figlia. Soda, sin da piccola appassionata di tessuti, è entrata in Coloriage in maniera stabile con la campagna #sulamaschera. Dovreste vederla in azione, è un vero portento. Marie ha una dolcezza tutta sua. Aiuta la logistica ed è apprendista sarta sotto lo sguardo di Cherif. Prossime sfide: imparare l’italiano, migliorarsi sul lavoro ed abituarsi al freddo di qui.

05/2021, l’inizio della Scuola di Moda gratuita
A maggio 2021 la SCUOLA di MODA GRATUITA prende il via. La Scuola di Moda Gratuita, nata con l’obiettivo di garantire una formazione d’eccellenza a persone appartenenti a categorie svantaggiate, costituisce la base della formazione della “Cooperativa di Produzione Lavoro e Impresa Sociale Coloriage”. In pratica la Scuola di moda gratuita forma i futuri collaboratori di Coloriage. Tanti sono stati gli attori coinvolti nel progetto come Black and White – The Migrant Trend, una piattaforma di studio sulla moda migrante, gli insegnanti del modulo Confezione e Modellistica Caterina Franceschetti e Khassim Diagne. Americo Tafaro, ex-tagliatore presso Valentino e Capucci, e gli insegnanti del modulo Fashion Design e Storia della Moda, tenuto da Clara Tosi Pamphili e Carlo Santolini, incentrato sulla progettazione di una collezione e sullo storytelling nella moda.

Immaginate di guardare la scena dall’alto. Persone con background differenti siedono allo stesso tavolo, incrociando mani di colore diverso, sorridendosi con gli occhi. Puntano insieme spilli su un manichino per studiare un modello, e vi adagiano infine un tessuto wax. Che valore ha quel momento? Dialogo interculturale e intergenerazionale, scambio di competenze, formazione e apprendimento si integrano tutti insieme, a colpi di ago e filo.

15.000, le mascherine vendute nello shop Coloriage di Termini
Durante la pandemia, il laboratorio di sartoria cambia improvvisamente la sua produzione, e si apre una nuova e inimmaginata possibilità. Coloriage viene contattata per aprire uno shop alla Stazione Termini. Diamo qualche numero: 15.000 le mascherine vendute, 7.000 quelle distribuite a offerta libera tra giugno e dicembre 2020 durante la campagna #sulamaschera. C’è stato spazio anche per tanta solidarietà con la donazione di più di 1.000 alle famiglie in difficoltà, 500 ai centri di accoglienza, e 6.000 invece prodotte in collaborazione con le onlus quali Open Arms, Cuamm-Medici per l’Africa, ARCS- Culture Solidali. Quando una porta si chiude, come si dice e spesso accade si apre un portone. É andata così anche stavolta per Coloriage. Lo shop di Termini, che ha garantito un’ottima visibilità a Coloriage, ha chiuso esattamente quando si sono aperte le porte della bottega del commercio equo gestita dalla cooperativa Pangea in via di Ripetta 262.

27/11, Coloriage inaugura a Via di Ripetta e siete tutti invitati!
Ora Coloriage guarda al futuro e siete tutti invitati a prenderne parte. Prima di tutto facendo un salto all’inaugurazione del laboratorio di Sartoria sociale in Via di Ripetta il prossimo sabato 27 e domenica 28 novembre. Lo storico emporio del Commercio Equo e Solidale di Roma apre le porte a Coloriage, ospitando non solo le collezioni della sartoria sociale, ma anche il laboratorio artigianale e la Scuola di Moda Gratuita, workshop con stilisti e artisti e seminari sulla moda sostenibile.
Tutto questo accade nella settimana del Black Friday. Datevi alla “slow fashion” altro che “fast fashion” e puntate sulla qualità e non sulla quantità, di certo non ve ne pentirete!
Se ti piace questa storia di moda sostenibile, forse amerai conoscere quella della “guardarobiera” Paola Pellino
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