Un tè da matti firma stavolta il nostro oggetto del desiderio, votato dai follower di Instant Mood. Per la prima volta siete stati proprio voi a decidere l’oggetto del desiderio preferito che è diventato protagonista di queste righe. La “Signorina” che vi presento è una delle creazioni artigianali del brand “Un tè da matti“. Mettetevi comodi.
Per la lettura di quest’articolo dedicato a Un tè da matti vi propongo un esperimento. Sedetevi e chiudete gli occhi. Immaginate un mondo vintage dai colori caldi, e sentite un suono in lontananza, forse è un ticchettio ora che ascoltate meglio. Tic, tac, tic, tac. Poi visualizzate oggetti dall’aria e dal sapore antico. Un lungo tavolo di legno che ne ha viste tante, un abat jour con un paralume in stoffa, una scatola di latta, un orologio da taschino, una stampa di inizio secolo. E poi i sapori, quelli non possiamo proprio perderceli. Un tè con dei biscotti fragranti, da bere anche se non sono le cinque di pomeriggio e non ci troviamo nell’incontaminata campagna inglese. Non sono diventata una mentore della meditazione. Volevo farvi entrare con me nel mondo che io ho immaginato, ma non solo io, del brand piemontese Un tè da matti.
Un tè da matti, un nome che non passa inosservato
Volevo raccontare il progetto di Sara Battaglino, la designer che è dietro Un tè da matti, senza ricorrere ai percorsi già battuti. Ecco allora che il capitolo dell’immaginifico “Alice nel paese delle Meraviglie”, intitolato proprio Un tè da matti, ci viene in soccorso. Alcune bellissime citazioni sul tempo che, specie ora, ci sembrano particolarmente calzanti:
Se tu conoscessi il tempo come lo conosco io, – rispose il Cappellaio, – non diresti che lo perdiamo. Domandaglielo. – Non comprendo che vuoi dire, – osservò Alice. – Certo che non lo comprendi! – Disse il Cappellaio, scuotendo il capo con aria di disprezzo. – Scommetto che tu non hai mai parlato con il tempo. – Forse no, – rispose prudentemente Alice; – ma so che debbo battere il tempo quando studio la musica – Ahi adesso si spiega, – disse il Cappellaio. – Il tempo non vuole essere battuto. Se tu fossi in buone relazioni con lui, farebbe dell’orologio ciò che tu vuoi.
Prego, si faccia avanti la “Signorina”
Ora però puntiamo i nostri occhi sull’oggetto del desiderio Un tè da matti che fa parte della “famiglia” di Sara. La borsa in pelle vintage “Signorina” risponde ad uno stile ben preciso: retrò e bon ton allo stesso tempo. Lavorata a mano, con una produzione interamente locale, può catturare facilmente gli sguardi anche di una donna moderna. Una borsa che resta nel tempo per via dell’ottima qualità del pellame e dei dettagli della lavorazione e degli accessori, spesso unici e vintage, che Sara colleziona per poi personalizzare le sue creazioni.
Verde menta, very chic
In principio c’era Tiffany, nella sua versione più accesa, un richiamo all’eleganza e alla preziosità. Il verde menta è un verde che accoglie tra le sue braccia l’azzurro dando vita ad un colore freddo e molto tenue, facilmente abbinabile a tantissimi colori, di fatto può fungere da colore neutro. E allora , prego fatti avanti, sei benvenuto tra noi. La “Signorina” scelta come oggetto del desiderio in verde menta risponde ai canoni di una pratica indossabilità ma di un rigoroso glamour, perché intoccabile e sempre stiloso. Aggiungi un posto a tavola, che c’è una “Signorina” in più.
Il futuro è slow e green
C’è un gran parlare oggi sul futuro della moda. Senza elencare i marchi e gli stilisti che inneggiano a nuove Crociate della sostenibilità, qui diremo semplicemente che ogni designer, Sara inclusa, sta ragionando in questi termini. Il dado è tratto, indietro non si torna.
Come si traduce per l’oggetto del desiderio Un tè da matti questo concetto? Sara si sta attrezzando. In futuro vorrebbe usare solo pellami derivanti da fine serie o rimanenze di produzione. Tutela la qualità del lavoro dei collaboratori, e immagina che il rapporto con l’utente finale (alias il consumatore), come già accade, sarà sempre più diretto. La donna che indossa la “Signorina” vorrà conoscere l’origine del pellame che stringe tra le mani, della cerniera che chiude il suo mondo, o della frase che Sara avrà posto sulla sua borsa a sigillo di un pezzo pensato per lei. In fin dei conti, tutti vogliono sentirsi unici, anche attraverso una borsa.
Perché è il nostro oggetto del desiderio? 3 motivi per dire: sì, la voglio!
1 – Perché è stato l’oggetto più votato della short list che vi ho proposto, quindi è il primo oggetto del desiderio democratico, nato dalla volontà dei lettori.
2 – Perché sembra proprio un oggetto che trascende il tempo, e pertanto di stile puro. Esteticamente bello, qualitativamente valido e capace di creare emozioni, anche al tatto, basta toccare la rugosa pelle vintage.
3 – Perché la “Signorina” si fa accettare con un inchino e una smorfietta vanitosa, nel parterre delle borse che si potranno tramandare, in grado di farsi riconoscere per l’artigianalità, i dettagli e il saper fare tutto italiano. Lunga vita alla “Signorina”.
Un tè da matti – di Sara Battaglino
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Se quando aprite l’armadio le borse vi sommergono allora non potete non leggere l’articolo dedicato alla pochette D00O.